martedì 12 settembre 2017

LABORATORI ARTISTICI DI CANTO MODERNO

Alessandra Grasso
in collaborazione con le Associazioni Beinaschesi:
Associazione Culturale Marletti e
Associazione di promozione sociale B Group
aprono le iscrizioni ai nuovi laboratori artistici:






domenica 12 marzo 2017

Beinasco's got talent 17 giugno 2017

BEINASCO' S GOT TALENT...
IL 17 GIUGNO 2017
A BEINASCO!!!



guarda il video promozionale su you tube...


https://youtu.be/n1JvvElf4DM

giovedì 10 novembre 2016

RENDIAMO "DURA" LA LINGUA ITALIANA CANTATA !!!


Perche’ la lingua italiana non si concede al rock? Che cosa la limita? Che cosa le manca?
Per trovare una risposta al quesito sono partita con l’analizzare due “fenomeni”:
1_ la fonetica, il suono della lingua inglese;
2_il suono della lingua italiana dei cantanti rock italiani.

1_ la fonetica, il suono della lingua inglese;
Partiamo dal suono della lingua inglese, facendo emergere le differenze rispetto alla lingua italiana.
A sostegno della mia tesi cito alcune semplici regole di fonetica inglese, che differiscono completamente dalle regole di fonetica della lingua italiana:
l’inglese
Ha alcune parole che terminano con la consonante, (soprattutto con le consonanti occlusive /p t k/ per esempio shop, cat, ma anche dog).
Il nativo italiano
Il nativo italiano non e’ abituato a troncare le parole con una consonante, poiche’ nella lingua italiana non ne esistono, dunque tende ad apporre una vocale in finale di parola.
In inglese
a volte la vocale centrale non viene quasi pronunciata (connect), o viene resa con un breve suono “neutro”. Effettivamente nella parola connect la “o” quasi non si pronuncia, e la parola deve essere pronunciata con le consonanti consecutive, quasi non intervallate da vocale. Ecco che i suoni appaiono piu’ duri, piu’ rock.
Il nativo italiano
il nativo italiano, non conoscendo casi simili nella propria lingua, per facilitare la pronuncia di queste spesso aggiunge una vocale d’appoggio che nella lingua inglese non esiste. Il nativo italiano, tende, a scandire ogni singola sillaba, esasperando le vocali, anche laddove non si devono sentire. Quello che si ottiene e’ una pronuncia scorretta della lingua inglese.
L’inglese
Lo stesso vale per le parole terminanti in –ed, che devono essere pronunciate correttamente eliminando il suono della e di ed. Dunque stopped diventa /…../ stapt
Il nativo italiano
Anche in questo caso il suono viene indurito. Ma la lingua italiana non prevede casi simili, e il nativo italiano non riesce spesso a riprodurli neppure quando si cimenta nella lingua inglese. Dunque /stapt/ diventa stoppede.
L’inglese
Non si legge come si scrive
L’italiano
I parlanti dell'italiano sono abituati a considerare l'ortografia come una guida essenziale per la pronuncia: di qui, per l'inglese, la tendenza verso pronunce basate sul modo in cui la parola è storicamente scritta, lontane dalla effettiva pronuncia corrente: avremo aren't /ɑːnt/ reso come ['arent(ə)],  chocolate /'tʃɒklət/ reso come ['tʃɔkoleit(ə)].


Questa breve e sommaria analisi della lingua inglese, solo per notare come la lingua italiana  abbondi di vocali che noi tendenzialmente ed erroneamente teniamo aperte,  e come la lingua inglese abbia suoni piu’ duri, piu’ rock dal momento che spesso unisce piu’ sillabe insieme, in assenza di vocali, o faccia terminare le parole con una consonante.

2_il suono della lingua italiana dei cantanti rock italiani.

Ho riflettuto sulla pronuncia della lingua italiana di alcuni dei miei cantanti rock preferiti.
Pensando a Vasco, a Ligabue, a Gianna Nannini ho notato che li accomuna il fatto di “biascicare” un po’ tutte le vocali, e in generale tutte le parole delle canzoni…
Il trucco, allora, c’e’…. Parrebbe essere proprio quello di ammorbidire la pronuncia delle vocali, cercando di renderle neutre.
Per capirci, e’ l’esatto opposto di cio’ che si applica nella lirica  nella quale si canta proprio sulle vocali ben definite, e le consonanti diventano degli ostacoli da superare velocemente.
L’errore sta proprio nel cantare, accentuando la pronuncia delle parti vocaliche, spesso utilizzate aperte e non chiuse e  andando a storpiarne e allungarne a dismisura il suono.

Forse e’ questo che rende poco rock il suono della lingua italiana?
Se ascoltiamo bene la pronuncia delle parole nei pezzi rock cantati in lingua inglese, sembra che cantino quasi esclusivamente su gruppi sillabici di consonanti singole o doppie, nei quali le vocali o non si pronunciano o corrispondono ad un suono muto.  La lingua inglese, dunque appare piu’ spigolosa di quella italiana, piu’ metallica, piu’ moderna…
E allora rendiamo rock la lingua italiana… come?
Cerchiamo di cantare le vocali affrontandole come se fossero tutte simili, come se avessero tutte un suono chiuso e neutro. Senza falsare la comprensibilità delle parole (non entriamo nell’errore del canto lirico), arrotondiamo tutte le vocali. E poi, per favore, non le esageriamo, passiamoci sù cantando sulle consonanti…

Ah! Ricordate! …. Non appesantite neppure le consonanti, naturalmente, lasciatele leggere, passateci sopra pronunciandole senza troppo peso, senza raddoppiarle per enfatizzare un contenuto o mettere pathos in una frase.

Il grosso errore che fanno i cantanti italiani e’ sicuramente quello di non rispettare la dizione, di aprire molto le consonanti (la rana dalla bocca larga…),  dove “amore” con la o chiusa diventa “amare”,  dove “per me” con entrambre le e chiuse diventa “per ma”, così perche’ diventa percha’…. In realta’ queste sono tutte vocali chiuse.  Aprendole il suono diventa sguaiato.

Dunque il vademecum della buona pronuncia della lingua italiana cantata e’ il seguente:
*                   Canta sulle consonanti senza appesantirle;
*                   Rendi le vocali neutre senza deturpare la comprensione delle parole;
*                   Togli qualsiasi inflessione dialettale;
*                   Chiudi le vocali piuttosto che aprirle;
*                   Non sottolineare le consonanti per enfatizzarle;
*                   Biascica un po’
*                   Sii naturale e non melodrammatico

Questa nostra lingua italiana,  pronunciata così,  adesso sì che si presta per il rock… “Wop-bop-a-loom-a-boom-bam-boom”…


Alessandra Grasso

lunedì 7 novembre 2016

CANZONE "DUE DESTINI" DEI TIROMANCINO

Citazioni in corsivo tratte da Wikipedia.

DUE DESTINI
TESTO
intro
strofa:/Ti ricordi i giorni chiari dell'estate/
/quando parlavamo fra le passeggiate/
/stammi più vicino ora che ho paura/
/perché in questa fretta tutto si consuma/

bridge: /mai non ti vorrei veder cambiare mai/

rit: /Perché siamo due destini che si uniscono/
/stretti in un istante solo/
/che segnano un percorso profondissimo dentro di loro/
/superando quegli ostacoli/
/se la vita ci confonde/
/solo per cercare di essere migliori/
/per guardare ancora fuori/
/per non sentirci soli/

strofa:/Ed è per questo che ti sto chiedendo/
/di cercare sempre quelle cose vere/
/che ci fanno stare bene/

bridge:/mai io non le perderei mai/

rit: /Perché siamo due destini che si uniscono/
/stretti in un istante solo/
/che segnano un percorso profondissimo dentro di loro/
/superando quegli ostacoli/
/che la vita non ci insegna/
/solo per cercare di essere più veri/
/per guardare ancora fuori/
/per non sentirci soli/

ESTENSIONE:
Il  pezzo in originale va da fa2 a mi3. Non ci sono difficoltà nell’approccio al brano. Si estende su meno di un'ottava, dunque puo' essere facilmente cantato da qualsiasi registro vocale, modificando la tonalità.

DIZIONE:
Ricorda la regola generale per cui: dove non cade l’accento tonico le vocali e ed o sono CHIUSE
Ricordi: o aperta ò
Giorni: o chiusa
dell': e chiusa
ora: o chiusa
che: e chiusa
ho: o aperta
perché: e chiusa
questa: e chiusa
fretta:e chiusa
non: o chiusa
vorrei:e aperta
veder : e chiuse
stretti: e chiusa
solo: o chiuse
percorso:o chiusa
dentro: e chiusa
loro: o chiusa
quegli : e chiusa
se : e chiusa
confonde:o chiusa
per : e chiusa
essere: prima e aperta, le altre sono chiuse
migliori: o chiusa
ancora: o  chiusa
fuori: o aperta
Ed : e chiusa
è : e aperta
questo : e chiusa
sto : o aperta
chiedendo: seconda e aperta
sempre : prima e aperta
quelle : e chiusa
cose :o aperta
vere: e chiusa
bene: prima e aperta
le : e chiusa
perderei : terza e aperta
uniscono: prima o aperta
stretti : e chiusa
segnano: e chiusa



L'AUTORE: La canzone  e' stata scritta da Federico Zampaglione, frontman, voce e anima dei Tiromancino, insieme a suo fratello Francesco.

I TIROMANCINO:
I Tiromancino sono una band romana, guidata dal cantante Federico Zampaglione e da lui fondata nel 1989.

Da Wikipedia:

Biografia

La band è stata fondata nel 1989 dal cantante Federico Zampaglione, che rappresenta essenzialmente l'anima di una band che non ha mai avuto una composizione fissa.

Anni Novanta

Durante gli anni novanta pubblicano quattro album, nell'ordine: Tiromancyno (1992) (che è anche il nome del gruppo, fino a questo disco), Insisto (1994), Alone alieno (1995) e Rosa spinto (1997). Già nei loro primi lavori si nota una spiccata attenzione verso sonorità sofisticate; il suono delle chitarre acustiche viene molto esaltato, e si mischia all'uso di campionatori e strumenti elettronici affidati alle sapienti mani di Francesco, il fratello di Federico, dando così vita ad un sound caldo che rimane fino ad oggi distintivo della band. Durante i loro primi 10 anni di attività cominciano a godere di una relativa fama, alla cui crescita contribuiscono collaborazioni di rilievo sia in ambito musicale (apertura del tour europeo dei Morcheeba), che nei loro videoclip (Ferzan Özpetek,Valerio MastandreaPaola Cortellesi).

Anni Duemila

Ne La descrizione di un attimo è subentrato Riccardo Sinigallia, inserendo un tocco definito magico da Federico Guglielmi.[3]
Nel 2000 partecipano al Festival di Sanremo con il singolo Strade. La svolta per il gruppo coincide con l'incisione del quinto lavoro,La descrizione di un attimo, che contiene il brano Due destini inserito nella colonna sonora del film di Ferzan Özpetek Le fate ignoranti.
Nel 2001 a causa della grande pressione e di alcune divergenze tra i componenti[senza fonte] la band si scioglie e Federico continua il tour ingaggiando alcuni turnisti[4][5]. In un'intervista, Riccardo Sinigallia ha sostenuto che invece sarebbero stati i discografici a convincere Federico Zampaglione a non curarsi degli altri membri del gruppo, causandone lo scioglimento.[6] Nel 2002 viene pubblicato In continuo movimento, che contiene il pluripremiato singolo Per me è importante, rimasto a lungo primo in classifica.
Nel 2004 esce l'album Illusioni parallele, in cui Zampaglione continua a dimostrare la sua grande abilità di cantautore; anche in questo disco Federico Zampaglione, mostra un'ottima capacità compositiva che si fonde ad un bagaglio musicale amplissimo. Il brano Imparare dal vento è uno dei due temi musicali principali del film di Luca Lucini L'uomo perfetto.
Nel 2005 esce la raccolta 95-05, un greatest hits contenente essenzialmente brani provenienti dagli album pubblicati tra il 2000 e il2004 e due canzoni dell'album Alone Alieno riarrangiate per l'occasione. Completano la raccolta due inediti e la cover di Com'è profondo il mare cantata con lo stesso Lucio Dalla e precedentemente pubblicata nella colonna sonora del film Paz!.
Nel marzo del 2007 viene pubblicato l'album L'alba di domani anticipato dal singolo omonimo. Il disco contiene otto brani inediti e tutta la colonna sonora del film Nero bifamiliare scritto e diretto dallo stesso Zampaglione.
Il 6 gennaio 2008 viene annunciata la loro partecipazione al Festival di Sanremo con il brano Il rubacuori, è proprio in questo periodo che ricomincia a suonare col fratello Francesco che parteciperà a Sanremo, suonerà la chitarra sul pezzo "l'alba di domani" e sul disco live Il suono dei chilometri, contenente due inediti. L'album viene pubblicato tra le polemiche dall'etichetta Deriva, di proprietà dello stesso Zampaglione con distribuzione Edel dopo aver dichiarato di "aver rotto" il contratto in esclusiva con la multinazionale EMI. Nella primavera 2008 esce il nuovo singolo Quasi 40, secondo estratto dall'album Il suono dei chilometri. A settembre 2008 hanno ricevuto il "Riccio d'Argento" per i "migliori testi dell'anno", oscar del live d'autore della rassegna Fatti di Musica ideata e diretta da Ruggero Pegna, giunta alla XXII edizione. Questa la motivazione del riconoscimento della giuria di "Fatti di Musica", composta da promoter musicali e giornalisti: "Per la capacità di affrontare temi scottanti ed attuali, insoliti per la musica popolare italiana, riuscendo a coniugarli con composizioni di grande impatto ed eleganza, conquistando anche i consensi del pubblico oltre a quelli della critica. Uno straordinario successo in linea con i contenuti e l'impegno sociale ed umanitario della migliore musica d´autore italiana."

Anni Duemiladieci

Il 26 ottobre 2010 i Tiromancino tornano con un nuovo disco di inediti dal titolo L'essenziale, anticipato dall'omonimo singolo e registrato tra Italia (Roma, Cortale) e Stati Uniti (Los Angeles). L'album, mixato agli studi Henson a Hollywood, è coprodotto dal bassista Saverio Principini, e vede la collaborazione di musicisti della scena di Los Angeles, quali Simone Sello alle chitarre e Matt Laug alla batteria. All'album segue L'essenziale tour che vede in alcune tappe anche la presenza di Noemi e Giuliano Sangiorgi deiNegramaro[7]. Solo nel 2014, con l'album Indagine su un sentimento, i due fratelli ricominciano a lavorare insieme su un intero disco, infatti Federico firmerà tutti i pezzi e a Francesco verrà affidato il sound del gruppo e firmerà la produzione, salvo per il branoImmagini che lasciano il segno, uscito il 28 marzo 2014, dove Francesco è autore della musica insieme a Gioia Ragozzino. I due singoli Liberi e Immagini che lasciano il segno, ottengono entrambi il disco d'oro. Fa seguito un lunghissimo tour in tutta Italia in teatri, club e arene.
Nel marzo 2015 offrono al cantante rock Richard Benson un contratto con la loro etichetta INRI. Sarà proprio con quest'etichetta che i Tiromancino produrranno il disco del rocker dal titolo L'inferno dei vivi (data di uscita ancora da definire). I Tiromancino affermano di voler produrre, con la INRI, non solo cantanti o musicisti, ma tutte le persone che hanno uno stile e un'attitudine riconoscibile e originale, in qualsiasi settore, non solo nel campo musicale[8].
Il 4 marzo 2016 viene rilasciato il singolo di apertura intitolato Piccoli miracoli, che anticipa l'uscita del loro undicesimo album intitolato Nel respiro del mondo, che sarà disponibile sul mercato digitale a partire dall'8 aprile 2016.

LA CANZONE: Terzo singolo estratto dall’album “La descrizione di un attimo”.
Registrato nel 2000, pubblicato nel 2001, durata 4m, 37s, genere pop, trip hop.


GLI ACCORDI DI DUE DESTINI:
Lam Fa

Lam                 Fa
Ti ricordi i giorni chiari dell'estate
Lam              Fa                        Lam Fa
quando parlavamo fra le passeggiate

Lam                  Fa
stammi piu vicino ora che ho paura
Lam                  Fa
perchè in questa fretta tutto si consuma
Lam                  Fa                 Lam Fa
mai non ti vorrei veder cambiare mai

Rem
perchè siamo due destini che si uniscono
Lam
stretti in un istante solo
Fa
che segnano un percorso profondissimo
Rem  Fa
dentro di loro
Rem
superando quegli ostacoli
Lam                         Fa
se la vita ci confonde solo per cercare di essere migliori
Rem           Fa         Lam      Fa Lam Fa
per guardare ancora fuori per non sentirci soli

Lam
ed è per questo che ti sto chiedendo
Fa                           Lam
di cercare sempre quelle cose  vere
Fa
che ci fanno stare  bene
Lam      Fa
mai io non le perderei mai

Lam  Fa
Rem
perchè siamo due destini che si uniscono
Lam
stretti in un istante solo
Fa
che segnano un  percorso profondissimo
Rem     Fa
dentro di loro
Rem                       Lam
superando quegli ostacoli che la vita non ci insegna
Fa
solo per cercare di essere più veri
Rem                   Fa      Lam            Fa Lam Fa
per guardare ancora fuori per non sentirci soli

Rem                        Lam
superando quegli ostacoli se la vita ci confonde
Fa
solo per cercare di essere sinceri
Rem        Fa
per guardare ancora fuori
Lam            Fa
per non sentirci soli
Lam            Fa
per non sentirci soli
Lam            Fa
per non sentirci soli
Lam            Fa
per non sentirci soli
Lam            Fa


IL VIDEO DI "DUE DESTINI" E IL VIDEO DI "BADA": VIDEO GEMELLI

da wikipedia:
Nel videoclip del brano compaiono, fra gli altri, gli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino, Francesco Scali,Rosaria De Cicco e il duo rap Flaminio Maphia. I clip di «Due destini» dei Tiromancino, e «Bada» dei Flaminio Maphia sono un esempio di videoclip "gemelli": raccontano la stessa storia, una rapina in un supermercato, ma da due punti di vista diversi. Per un minuto circa, all'inizio, le immagini sono uguali, poi le storie si separano. Nel video dei Tiromancino la telecamera si concentra sui dipendenti del supermarket sequestrati e rinchiusi in uno sgabuzzino, i Flaminio Maphia fanno vedere quello che accade fra gli scaffali e alle casse dove i malviventi (gli stessi rapper) si sono sostituiti alle cassiere.

IL GENERE TRIP HOP.
Pop
Trip hop
Il trip hop è un genere musicale affermatosi negli anni novanta.
Caratteristiche
Nato a Bristol (Regno Unito), città natale dei Massive Attack, e per questo chiamato anche Bristol sound, il trip hop affonda le sue radici nella musica elettronica, nel dub, nella scena hip hop (rallentato ed incupito) e house inglese, e in certi elementi dalla musica psichedelica, aggiungendovi alle volte anche spunti jazzfunk e soul.[1]
I testi possono essere rappati sottovoce o cantati con toni caldi su basi oscure od oniriche, che appaiono e si disciolgono nel nulla. Le atmosfere sono quelle inquietanti delle grandi e decadenti città di fine anni novanta. Per alcuni gruppi come i Portishead la ricerca sonora è basata sul recupero di sonorità lo-fi e basi retro, spesso riciclando campioni di brani jazz e di film d'altri tempi, per altri vi è anche l'uso di strumenti quali archi,strumenti a fiato e similari.
Storia

Daddy G dei Massive Attack
Il genere è nato a Bristol grazie alla scena relativa al Wild Bunch, collettivo di DJ attivo negli anni ottanta che, come detto, mescola i motivi elettronici a quelli hip hop, dub, techno e house. I primi esponenti del movimento trip hop sono stati iMassive Attack (attivi dal 1987), che insieme a Tricky e Portishead hanno creato la storia di questo genere. Notevole apporto successivamente è stato dato anche dal DJ Tim Simenon, conosciuto come Bomb the Bass. Tra i primi esponenti del genere vi sono gli Smith and Mighty e Monk and Canatella.
Il termine trip hop è nato solo verso la metà degli anni novanta come termine più "sofisticato" rispetto all'hip hop,[2] e derivante dal termine inglese "trip" (che vuol dire viaggio con la mente).
Nel genere trip hop sono stati in seguito spesso associati anche gruppi non di Bristol che però in qualche modo ne furono influenzati in qualche misura o pur non rientrando nel genere ne avevano diverse similitudini, come i londinesi Archiveche spaziano su numerosi generi, il primo disco elettronico dei Goldfrapp o addirittura, uscendo dal Regno Unito, il compositore australiano Rob Dougan e l'artista hip hop americano DJ Shadow. Molti gruppi inoltre hanno sperimentato influenze trip hop per un breve periodo, come l'islandese Björk in alcune canzoni, i norvegesi Ulver sul disco Perdition City o la band canadese Au4 nel loro primo album On: Audio.

LE SOMIGLIANZE:
È stato accusato di essere, per ampi tratti, un plagio di Prayer for the dying, di Seal[senza fonte]

https://youtu.be/Btl5PYdpcNs

DUE DESTINI COLONNA SONORA DEL FILM LE FATE IGNORANTI
da wikipediaIl brano è stato utilizzato nella colonna sonora del film Le fate ignoranti diFerzan Özpetek del 2001.Due destini è una canzone dei Tiromancino, terzo singolo estratto dall'album La descrizione di un attimo del 2000.
Le fate ignoranti è un film del 2001 diretto da Ferzan Özpetek, conMargherita Buy e Stefano Accorsi.
Il film è uscito in Italia il 16 marzo 2001.[1]

Trama

Antonia, un medico specializzato nella cura dell'AIDS, e suo marito Massimo sono una coppia di ultratrentenni, socialmente affermati, che sembrano vivere un legame intenso e perfetto seppur abbastanza routinario, disturbato solo dal difficile rapporto che la donna vive con la propria madre.
La tranquilla quotidianità di Antonia viene irreparabilmente sconvolta quando Massimo muore improvvisamente, travolto da un'auto. Il distacco violento dal marito getta la donna in un cupa disperazione, in un lutto profondo che le impedisce di reagire e rende ancora più difficili i rapporti con la madre, anch'ella vedova da lungo tempo.
Tra gli oggetti personali che, in una pausa della depressione, ritira presso l'ufficio dove Massimo lavorava, Antonia scopre un quadro con dedica che la pone sulle tracce di un'amante misteriosa, della quale naturalmente la giovane donna ignorava l'esistenza.
Le ricerche che Antonia conduce la porteranno a scoprire una realtà assai lontana da ogni immaginazione, una realtà parallela che Massimo viveva da tempo in perfetta clandestinità e che lo vedeva legato a Michele, un giovane commerciante del mercato ortofrutticolo generale, e alla variopinta comunità di omosessuali cui Michele appartiene: una vera e propria famiglia allargata che abita in una mansarda accogliente in un edificio popolare al centro di uno dei quartieri più caratteristici della Roma contemporanea: l'Ostiense.
Attraverso il contatto e l'impatto con la realtà rappresentata dal gruppo di omosessuali, mitigati dalla condivisione del ricordo di Massimo, Antonia subisce un processo di maturazione personale e di affrancamento dagli schemi borghesi che rappresentavano certamente la sua gabbia dorata. La donna si ritroverà in certi momenti a condividere a tal punto con Michele l'immagine del marito scomparso da essere tentata di trasfigurare nel giovane omosessuale il sentimento negatole dalla morte del congiunto.
Sarà soltanto il viaggio lungo e liberatorio di Antonia l'esperienza che ristabilirà equilibrio tra i due e che confermerà la donna in una visione rinnovata e più aperta della propria esistenza.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Con Le fate ignoranti Özpetek, regista di origine turca ma da lunghi anni trapiantato in Italia, torna sul tema dell'omosessualità, trattando aspetti come la solitudine, la famiglia e il distacco causato da una scomparsa. Coprodotto con capitali francesi, il film è uno dei successi della stagione cinematografica 2001.
Stefano Accorsi e Margherita Buy hanno entrambi ricevuto il Nastro d'argento come migliori interpreti maschile e femminile.
La colonna sonora è un collage di brani leggeri contemporanei, sonorità latine, turche e dimenticati successi degli anni '80.

Riconoscimenti

Questo film è riconosciuto come d'interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 11 luglio 2000.
·        2001 - Berlinale
·        Nomination Orso d'oro
·        2001 - David di Donatello
·        Nomination Migliore attrice protagonista aMargherita Buy
·        2001 - Nastro d'argento
·        Miglior produttore a Tilde Corsi e Gianni Romoli
·        Migliore soggetto a Ferzan Özpetek e Gianni Romoli
·        Nomination Regista del miglior film a Ferzan Özpetek
·        Nomination Migliore sceneggiatura a Ferzan Özpetek e Gianni Romoli
·        Nomination Migliore scenografia a Bruno Cesari
·        Nomination Migliore canzone originale (Due destini) ai Tiromancino
·        2001 - Globo d'oro
·        Miglior regista a Ferzan Özpetek
·        Miglior attore a Stefano Accorsi
·        Miglior attrice a Margherita Buy
·Nomination Miglior film a Ferzan Özpetek

   


Ringrazio Wikipedia,  sono sue le fonti in corsivo     
·        2001 - European Film Award
·        2001 - Ciak d'oro
·        Migliore fotografia a Pasquale Mari
·        Migliore scenografia a Bruno Cesari
·        Miglior manifesto a Paolo Sestito
·        2001 - Flaiano Film Festival
·        Miglior regia a Ferzan Özpetek
·        Migliore colonna sonora a Andrea Guerra
·        Premio Sebastiane a Ferzan Özpetek
·        2002 - New York Lesbian and Gay Film Festival
·        Miglior film
·        2002 - Austin Gay & Lesbian International Film Festival·        aGLIFF Award a Ferzan Özpetek